Classicismo contemporaneo, Sophia Vari

<< Sembra che oggi non ci sia il tempo e l’atteggiamento di contemplare l’opera d’arte. Per riflettere, ammirare, e percepire lentamente la bellezza. Siamo sempre interrotti. >>

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Dietro a grandi uomini spesso e volentieri ci sono grandi donne, per qualche motivo meno note ma non per questo meno geniali. Dietro Fernando Botero c’è Sophia Vari, compagna di vita e lavoro dal 1978, che condivide col pittore colombiano il gusto per le volumetrie possenti.

Nata in Attica nel 1940 da padre greco e madre ungherese, Sophia Vari si forma a Londra e soprattutto alle Beaux Arts di Parigi, dove vive per lunghi anni assimilando la lezione delle avanguardie e rielaborandola in uno stile profondamente mediterraneo e sostanzialmente classico. 

Classico perchè ha nella bellezza e nell’armonia della forma il suo senso. Per la Vari l’arte è contemplazione, composizione solida ed equilibrata che dà all’occhio un senso di appagamento, all’animo serenità.

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Le sue sculture (in bronzo o in marmo, recentemente colorate con vernici bicromatiche che ne esaltano i contrasti volumetrici) sono il risultato di un percorso formativo all’insegna della semplificazione: anni di apprendistato pittorico e di studio della figurazione, la scoperta della scultura come mezzo espressivo favorito e la preferenza infine per l’astrattismo, che permette una maggior libertà di composizione e un maggior repertorio di forme, sempre tuttavia permeate di un sentimento fortemente plastico. Una vita dedicata alla ricerca della forma essenziale.

Un’artista che va in controtendenza nel panorama contemporaneo fatto di provocazioni e percezioni immediate, un’artista che ha saputo prendere lo spirito dei classici e tradurlo in un linguaggio moderno.

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Tra gli ultimi lavori di Sophia Vari diverse creazioni di design di gioielli, o – come lei li definisce – “sculture indossabili”

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